Uno dei problemi maggiori della cristologia odierna viene costituito dalla questione della scienza e coscienza di Cristo. La tradizione cristologica dopo il Concilio di Calcedonia non sempre sapeva presentarle in modo capace di salvaguardare l’integralità dell’umanità di Cristo. La soluzione medievale classica con la triplice scienza di Gesù non sembra più sostenibile oggi, di fronte allo sviluppo della riflessione critica sul Nuovo Testamento e della riflessione antropologica. Le soluzioni alternative fin’ora elaborate invece (come quella di K. Rahner, fondata sulla distinzione tra scienza implicite e explicite) non sembrano soddisfacenti. L’ipotesi dell’esperienza mistica, che indica il “meccanismo” di tale esperienza come fondamento antropologico per la formazione dell’autocoscienza di Cristo pare essere una strada promettente. Infatti non esige una teoria di conoscenza esclusiva e particolare, costruita per spiegare la scienza di Gesù (e di lui solo) e nello stesso tempo permette di spiegare come è nata la sua autocoscienza filiale, di cui testimoniano i più antici strati della tradizione cristologica del Nuovo Testamento.
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Tom 39 Nr 2 (2006)
Opublikowane: 2021-02-10